"Ascoltare “Goodbye Neil” dei Ground Wave procura una sensazione simile a quella che potremmo provare accoccolati nel respiro aritmico di una persona cara una sera in cui piove e il cuore corre più veloce di quanto sappia fare la mente. Un disco post rock dolce, malinconico, a tratti spensierato, tra pericoli spaziali e culle lunari su cui addormentarsi".
oziomagazine.it
"Sospesi nello spazio sopra le nostre teste o rinchiusi in un uovo che scende sul fondo degli abissi, la suggestione che deriva dall'ascolto è quella di un viaggio dentro e fuori noi stessi, in un universo che è nostro ma allo stesso tempo condiviso con le persone che ci circondano. Vincere la gravità e levitare ascoltando il battito del proprio cuore e di chi ci accompagna". rockit
"Goodbye Neil, contiene sette meravigliose canzoni che alternano lunghi e portentosi pezzi strumentali ad un intimo cantato, malinconico e rassicurante". Breakfast Jumper
"Sette tracce in antitesi l'una con l'altra, ma allo stesso tempo totalmente correllate e collegate tramite l'allegoria di un uomo che cammina in assenza di gravita su Marte, appunto". stordiscoweb
“Goodbye Neil”, secondo album del trio spaziale comunemente noto come Ground Wave, il primo con la rinnovata formazione che conferisce al lavoro un sound in bilico tra post rock, melodiche dissonanze e un’insolita leggerezza liberamente ispirata ai passi degli astronauti alla scoperta di nuovi pianeti, in totale assenza di gravità. La libertà interpretativa è alla base delle nuove canzoni del gruppo, che oltre ad avere testi in lingua inglese, presentano una struttura volutamente irregolare dove liriche e impennate sonore si alternano nel modo che più appare spontaneo e naturale alla band. Disponibile in tre copertine